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Passeggiata di Primavera 2024



A passo lento. Fotografia in cammino.

Sabato 23 Marzo 2024 una "Passeggiata di Primavera" nel Triangolo Lariano a cavallo di due province, la Provincia di Como e quella di Lecco, e di tre comuni quelli di Barni e Lasnigo in Provincia di Como e quello di Oliveto Lario in Provincia di Lecco con uno sguardo sul Gruppo delle Grigne e sul ramo di Lecco del Lago di Como. Tra la località la Madonnina di Barni e il Castanun de Buncava l'inizio della passeggiata svolta prevalentemente in discesa e senza particolari difficoltà, turistica. Il Castagno secolare ha ricevuto un grande abbraccio e gli é stato dedicato un momento di racconto del tutto meritato a parlare un pochettino di se stesso, della sua storia. Poi abbiamo visto muri a secco, una selva castanile, dei faggi, alcuni larici e, in seguito, il Santuario dell'ATR42 che é stato un punto di sosta per parlare anche della Leggenda delle Grigne che ci si sono mostrate uscendo dalle nuvole. Poi ci si é spostati al Laghetto della Conca di Crezzo fino a raggiungere l'accogliente Azienda Agricola CàManin per una piacevole sosta per pranzare. Al laghetto della Conca di Crezzo una sosta per fotografare i rospi, è il periodo della riproduzione nelle zone umide del Bufo bufo, il Rospo comune. Una bella e molto tranquilla giornata di cammino dolce.


Castanun de Buncava



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CASTANUN DE BUNCAVA
Mi chiamo “Castanun de Buncava” mi trovo a 900 m s.l.m di quota in località Madonnina. Sono un albero molto anziano ho radici ben piantate a terra, un tronco ricoperto da una dura corteccia, rami ampi e una chioma rigogliosa che si spinge oltre i 20 metri di altezza (raro per un albero così su d’età), in autunno dai miei rami cadono ricci e castagne. Sono nato circa 300 anni fa e, alla fine dell’Ottocento, ho vissuto il declino della castanicultura dovuto anche alla Rivoluzione Industriale, in quel tempo ho contribuito anche io a combattere, con gli altri compagni castagni, il cambiamento climatico assorbendo di giorno anidride carbonica grazie al processo di fotosintesi e rilasciando ossigeno. Ho vissuto tantissime storie e conosciuto tantissime persone, soprattutto negli ultimi anni; persone che sono arrivate qui per raccogliere le mie castagne o solo per guardarmi o per appoggiare una mano sul mio tronco: ho visto tante famiglie la domenica pomeriggio, bambini giocare sotto le mie fronde, innamorati tenersi la mano. Qualcuno mi vede come un santuario, un punto di riferimento, un amico a cui raccontare i propri segreti, ne custodisco molti! Pensate per abbracciarmi servono almeno cinque persone. Vi chiedo se avete mai abbracciato un albero, che emozioni vi dà? Abbracciatemi! Avete un amico albero?

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LA LEGGENDA delle Grigne
In un tempo molto lontano, il territorio lecchese era dominato da colline e valli, qui si stagliava un castello. La regina di questo castello era una donna di straordinaria bellezza, ma era molto diversa da qualsiasi altra donna. Era una valorosa e spietata guerriera. Fin da bambina, era stata addestrata alle arti della guerra. Col passare degli anni, il suo cuore si era indurito come la pietra era diventata crudele e spietata. Nel castello, si era circondata di cavalieri e guerrieri con cuori altrettanto freddi e animi aggressivi. Un giorno, mentre la guerriera tornava trionfante da una delle sue numerose battaglie, si trovò a passare per Lecco. Era straordinariamente bella, indossava un’armatura scintillante e i suoi capelli biondi fluttuavano al vento, mentre gli occhi freddi come il ghiaccio brillavano sotto l’elmo pesante. Fu in quel momento che il destino li unì. La strada della splendida guerriera si incrociò con quella di un giovane Cavaliere, e i loro sguardi si incontrarono. La donna lo vide senza mostrare alcuna emozione, ma l’uomo rimase profondamente colpito dalla sua apparizione. Lui si innamorò perdutamente di lei. La guerriera non si curò di lui e proseguì senza mostrare alcuna emozione. Tuttavia, il Cavaliere rimase ossessionato da quell’incontro e non riuscì a togliersi quella visione dalla mente. Desiderava baciare le labbra della bellissima guerriera e tenerla tra le sue braccia per sempre. Era innamorato e decise di andare da lei per dichiararle il suo amore. Montato sul suo destriero, si incamminò verso il castello della guerriera. Lungo il cammino, il suo cuore batteva all’impazzata, e giurò che avrebbe conquistato il cuore della guerriera al costo della sua stessa vita. Quando si avvicinò alla torre del castello, le guardie avvisarono la regina che si affacciò. Sebbene si rese conto che non si trattava di un nemico pericoloso, senza mostrare alcun segno di pietà, ordinò a un arciere di scoccare una freccia. La freccia volò rapidamente e colpì il Cavaliere in mezzo alla fronte. L’uomo cadde dal suo cavallo e, prima di morire, rivolse uno sguardo alla donna che amava, come per dirle addio. Quindi, consegnò la sua anima al Signore. La guerriera assistette a questa tragica scena senza provare alcuna emozione, se non un sorriso compiaciuto rivolto alla sua sentinella per l’efficacia del colpo. Poi, si voltò e si allontanò con indifferenza. Dio, guardando dall’alto dei cieli, decise di punire la regina per la sua crudeltà. La trasformò in una montagna maestosa, altrettanto bella quanto pericolosa: la Grigna. La sentinella, che aveva ubbidito senza esitazione all’ordine spietato, fu trasformata in un’altra montagna, la Grignetta. Da quel momento in poi, le due montagne erano destinate a guardarsi l’una l’altra, come una punizione eterna per la loro fredda indifferenza.



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