Inizio parlando del Faggio...
il Faggio secolare, il "monumento naturale" che sta a cavallo della Valle Ravella (CO) e della Valmadrera (LC), un albero che non conosce i confini. A circa 1000m s.l.m. e in buona salute vive vicino all'Acqua del Faggio (Funtanin del Foo) ...Acqua splendida che esce fresca e mite dalla roccia e incontra il cielo e un bicchiere per il viandante. Segna un crocevia di sentieri che uniscono le due valli coi Corni di Canzo (sent. n. 4) e il San Tomaso. Vicino ad esso una "casota", un piccolo riparo per gli attrezzi e rifugio per i pastori e i viandanti durante i temporali. Quell'acqua, quella del "funtanin" l'ho portata in dono a dei miei amici, Susanna e Pietro che si sono sposati in Val Biandino. Sono salito il giorno prima al Faggio e il giorno dopo, sempre camminando, in Biandino. Ho regalato loro le foto del matrimonio scattate al Santuario e al Rifugio e l'Acqua. Il Faggio per me è importante, una pianta totemica con un "ombrello" che ripara, protegge. Il Faggio è bello in tutte le stagioni, anche quando mancano le foglie che coprono il pavimento di terra. Da un senso di quieta forza d'Inverno quando si sporge dalla neve con il tronco e le radici. I rami guardano silenziosi il cielo. Colora il suolo in Autunno. In Primavera rimette le foglie per proteggerci dal caldo dell'Estate. Mi stupisco sempre del fatto che alcune persone passino senza fermarsi, senza berne l'acqua, senza guardarlo più di tanto. A volte, portando i gruppi di bambini, le scuole, lungo questi sentieri ne abbiamo misurato la circonferenza con lo spago e misurato, sono solo quattro metri ma quando lo abbracci senti qualcosa di veramente bello. Un tronco freddo che trasmette calore, serenità pace. Pace, ne abbiamo tanto bisogno e la Montagna ce la restituisce se la sappiamo ascoltare...
Il Lago del Segrino
dovrebbe essere l'inizio del racconto e il Faggio una delle mete raggiunta in Montagna. Il lago è la prima finestra, a monte e a valle altra acqua, il Lambro a Nord il Lago di Pusiano guardando a Sud, appna di fianco la pianura di Erba. L'Acqua è fondamentale, è vita, a volte è anche morte, è parte della Natura. "Senza Acqua non c'è vita". Il lago è quieto si muove e ondeggia quando s'increspa per il vento. "Breva e Tivan" e Foehn sono l'aria che sposta l'acqua. Vivono animali in questa piccola zona umida, uccelli, tante specie e altri animali pesci nell'acqua e anfibi. Mammiferi si abbeverano in prossimità delle sponde. La "finestra" prima di Canzo e della Valassina. Sopra, a sormontarlo, il Monte Cornizzolo e più basso, dall'altra sponda il Monte Scioscia.
la Fonte dell'Alpe Grasso, Prim'Alpe
Ho vissuto di fianco a questa fonte per parecchi giorni della mia vita, mi svegliavo il mattino con il suono dell'Acqua che scorreva. Ora non vivo più lì, da anni ormai. L'Acqua non scorre più, è stagnante. L'Alpe Grasso racconta tanta storia della Valle Ravella. Il Ravella è un breve torrente che porta la propria acqua a "un acqua più grande" quella del Fiume Lambro.
Altra acqua arriva dalle sorgenti, dal San Girolamo e dall'Alpe Betuli, il "Second'Alpe".
La valle ha visto la vita di alpigiani, allevatori, contadini. Sopra questa prima cascina i terrazzamenti dove erano le coltivazioni. Quanto bastava a quelle famiglie. Intorno, scendendo verso il torrente verdi pascoli di "terra grassa", ricca di humus. Poco bosco a quei tempi. Forse più arbusti, il Nocciolo e il Sambuco, tra le piante, gli Ippocastani a nutrire cavalli e altri animali, piante ormai antiche tre secoli almeno. Poi il Castagno, le "selve castanili" e le piante di Noce. Vegetali che davano frutta, negli orti verdura e tuberi, aromi. L'Aglio ursino e l'Erba cipollina, le Ortiche e altro di spontaneo a nutrire i "valligiani".
L'Acqua, in questo mio racconto si trova "ripetuta più volte". Chiedo scusa. Fondamentale per me darle particolare rilievo, importanza. Questa è una piccola parte della storia che "non ho vissuto", non c'ero, ma che ho sentito, raccontata dagli amici, in Paese, e che ho sentito e sento dentro di me.